al dente
25 ottobre 2007
“Al dente” è una definizione che normalmente viene applicata alla pasta. Può succedere che si debba usare anche per questi spaghetti verdi che sono la cicoria coltivata. Solo che la cicoria “al dente” proprio non è cosa. Se capita, come è capitato a me l’altro giorno, e non c’è la voglia di rimediare a metà pranzo, bisogna escogitare soluzioni diverse.
Dal momento che un boccone normale non è ingeribile, basta arrotolarne sulla forchetta proprio due fili due, masticare molto velocemente e ingoiare. Non sarà stato il massimo per il mio apparato digerente, ma ho potuto ugualmente mangiare la mia cicorietta ripassata – naturalmente con aglio, olio e peperoncino – come da programma.
6 commenti
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Olio, sale e limone, ne mangio qunatità industriali, e ieri un’amica me l’ha proposto con un purè di fave vicino: accattivante. O comunque al dente, io la devo sentire scrocchiare.
Ciao marco
Io ti assolvo senza riserve. Preferisco di gran lunga le verdure “al dente” che i purè dall’aspetto di verdure cotte e dal gusto neutro. Meglio masticare un po’ di più e gustare il gusto di cicoria.
Per i miei gusti è troppo fibrosa. Sfatta assolutamente no, ma nemmeno croccante. E’ l’eccezione che conferma la regola, e cioè che le verdure sono cotte non appena smettono di essere crude. Col purè di fave la adoro, ma mai con il limone. De gustibus…
Ma sai che ho usato il termine “al dente” proprio oggi per le foglie di verza cotte ?? :-D
Però la cicoria è proprio buona, anche se… al dente :-D
da noi a Torino non usa, la assaggio quando vengo a Roma e ogni volta sono sopraffatto dalla bontà di un piatto così semplice.
:-)
bella idea, mi avete fatto venir voglia di farmi il purè di fave e cicorie … come dice Vittorio, la semplicità è il must di questo piatto, servono solo ingredienti di ottima qualità (il massimo sarebbe trovare la vera cicoria selvatica, ogni tanto in qualche mercatino ci si riesce) e tanta pazienza per la spugnatura e cottura delle fave.
Vado a comprarmene un par d’etti va’