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pasta con pomodori, rucola e ricotta salata

16 luglio 2009

Questa è la pasta che mangiai la sera che conobbi Francesco. Diciotto anni fa e ancora ce l’ho in bocca, ma mai riuscirò a rifarla come quella. Era pure una festa, ma quando ci sono le materie prime se ne possono fare dei chili, che il godimento non potrà mancare. Francesco è della provincia di Bari e tutti gli ingredienti della pasta tranne uno, venivano da “giù”. Quindi: orecchiette fatte a mano – neanche artigianali, a mano proprio, pomodorini appesi, ricotta marzotica – cioè salata e stagionata, che era la prima volta che la mangiavo, olio evo – nella zona di Bari si produce il miglior olio della regione, aglio, peperoncino e rucola selvatica raccolta quel giorno al lago di Martignano. Ora realizzate l’insieme e immaginate lo sballo palatale. Pur accettando di ottenere delle fotocopie sbiadite dell’originale, per avere un piatto comunque riuscito l’elemento chiave è la rucola che deve necessariamente essere selvatica o similselvatica, cioè piccante. Se la pianta non ha questa caratteristica primitiva, è meglio metterla nell’insalata e fare una amatriciana.

  1. Dorare abbondante aglio e peperoncino in ottimo olio di robusta struttura.
  2. Pestare l’aglio al mortaio e rimetterlo in padella.
  3. Aggiungere pomodorini appesi già da un po’ tagliati a quarti e passarli molto brevemente sul fuoco.
  4. Mantecate una pasta di formato simile alle orecchiette, cioè piccolo, aggiungendo all’ultimo salto abbondante rucola selvatica tritata grossolanamente.
  5. Impiattate e rifinite con ricotta salata tagliata a scagliette e un giro d’olio.
6 commenti leave one →
  1. 16 luglio 2009 3:31 PM

    Estiva e saporita. E anche la precedente ceci e melanzane mi ha intrigato parecchio ;)
    La ricotta marzotica è un misto pecora come la ragusana?

    • 16 luglio 2009 4:06 PM

      No, solo pecora. A quei tempi non era ancora diffusa e non si trovava. Ricordo che mi piacque molto perchè era un formaggio che non filava.

  2. appuntidigola permalink
    17 luglio 2009 8:11 am

    Ho “immaginato lo sballo palatale”. E sono colpito, vado a cercare la rucola.

  3. la Gatta permalink
    17 luglio 2009 2:30 PM

    avendo un marito barese…conosco altro che!

    e devo dire che è uno dei piatti che a casa facciamo di più

    l’olio…è quello prodotto da noi dai nostri ulivi…

    :-)

    i pomodorini appesi sono poi un’altra di quelle cose che trovo solo lì, che prendo alal fine dell’estate e con i quali vado avanti (se faccio attenzione a conservarli bene) fino a pasqua…

  4. 18 luglio 2009 9:11 PM

    Fatta proprio ieri sera, identica… ;-)

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